(Per ogni utilizzo integrale o parziale dei dati, analisi, tabelle, testi e immagini di questo Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare è obbligatorio citare la Fonte: XIII Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare, Ossermare – Centro Studi Tagliacarne – Unioncamere )
Il quadro definitorio adottato nel Rapporto Nazionale sull’Economia del Mare, giunto alla tredicesima edizione, a cura dell’Osservatorio Nazionale sull’Economia del Mare – Ossermare, Centro Studi Tagliacarne, Unioncamere si ispira ad una visione del fenomeno volta a coglierne le sue molteplici espressioni: dalla pesca e la cantieristica alle industrie estrattive marine, all’ambito del turismo.
Scendendo maggiormente nel dettaglio, l’economia del mare viene rappresentata e analizzata attraverso i seguenti settori:
• Filiera ittica: ricomprende le attività connesse con la pesca, la lavorazione del pesce e la preparazione di piatti a base di pesce, incluso il relativo commercio all’ingrosso e al dettaglio;
• Industria delle estrazioni marine: riguarda le attività di estrazione di risorse naturali dal mare, come ad esempio il sale, il petrolio e gas naturale con modalità off-shore. Si tiene a precisare che, per questo settore, le stime si sono dovute fondare su alcune ipotesi tali da consentire di individuare all’interno dell’attività estrattiva quella riconducibile al mare;
• Filiera della cantieristica: racchiude le attività di costruzione di imbarcazioni da diporto e sportive, cantieri navali in generale e di demolizione, di fabbricazione di strumenti per navigazione e, infine, di installazione di macchine e apparecchiature industriali connesse;
• Movimentazione di merci e passeggeri: fa riferimento a tutte le attività di trasporto via acqua di merci e persone, sia marittimo che costiero, unitamente alle relative attività di assicurazione e di intermediazione degli stessi trasporti e servizi logistici;
• Servizi di alloggio e ristorazione: sono ricomprese tutte le attività legate alla ricettività, di qualsiasi tipologia (alberghi, villaggi turistici, colonie marine, ecc.) e quelle chiaramente relative alla ristorazione, compresa ovviamente anche quella su navi;
• Ricerca, regolamentazione e tutela ambientale: include le attività di ricerca e sviluppo nel campo delle biotecnologie marine e delle scienze naturali legate al mare più in generale, assieme alle attività di regolamentazione per la tutela ambientale e nel campo dei trasporti e comunicazioni. Inoltre, in questo settore sono presenti anche le attività legate all’istruzione (scuole nautiche, ecc.);
• Attività sportive e ricreative: ricomprende le attività connesse al turismo nel campo dello sport e divertimento, come i tour operator, guide e accompagnatori turistici, parchi tematici, stabilimenti balneari e altri ambiti legati all’intrattenimento e divertimento (discoteche, sale da ballo, sale giochi, ecc.).
Si tratta di una visione per la quale si è reso necessario un inquadramento dal punto di vista statistico, cercando di individuare, sulla base della classificazione Istat delle attività economiche Ateco 2007. alla quinta cifra, le attività ricomprese in questi sette settori. Un’operazione tassonomica che, se per alcune attività, non ha previsto particolari difficoltà, per altre ha richiesto la formulazione di ipotesi in grado di estrapolare dall’attività classificata la parte legata al mare. Tali ipotesi hanno preso in considerazione, in alcuni casi, specifici indicatori ad hoc e, in altri, la localizzazione geografica dell’attività come, ad esempio, le attività legate al turismo (alloggio-ristorazione assieme a quelle sportive- ricreative), per le quali sono state considerate solo quelle presenti nei comuni costieri.